In Italia quest'anno 3.500-4.000 nuove infezioni
NEW YORK - E' "la più grande sfida della nostra generazione". Alla vigilia della giornata mondiale per la lotta contro l'Aids, il segretario generale dell'Onu Kofi Annan richiama il mondo a una prova di responsabilità. In un messaggio, a 25 anni dalla comparsa della pandemia, Annan si è felicitato per i progressi realizzati ma ha auspicato nuovi sforzi per combattere la malattia.
"La responsabilità - tema di questa giornata mondiale - esige che ciascun presidente o primo ministro, ciascun parlamentare e politico, decida e dichiari: 'L'Aids è una questione che mi riguarda'. Ciò - ha detto ancora Annan - esige che rafforzino la protezione di tutti i gruppi vulnerabili: persone contagiate, giovani, chi lavora nell'industria del sesso, che fa uso di droghe iniettabili, uomini che hanno relazioni sessuali con altri uomini. Ciò implica che lavorino fianco a fianco con i gruppi della società civile e che agiscano per giungere a cambiamenti reali e positivi che diano maggior potere e autonomia alle donne e alle ragazze e trasformino le relazioni fra uomini e donne a tutti i livelli della società".
L'allarme Aids ancora oggi non dà tregua. Sono 39 milioni e mezzo di persone affette da Hiv. Solo nel 2006, ci sono stati 4,3 milioni di nuovi casi, con tre milioni di morti e due milioni e mezzo di bambini ammalati. Bastano le ultime cifre dell'Organizzazione mondiale della Sanità a dare le dimensioni dell'emergenza nel mondo. Un'epidemia che continua a espandersi con picchi allarmanti, come quello africano. Nella regione sub-sahariana sono 25 milioni i cittadini che muoiono per la malattia prima dei quarant'anni. E 12 milioni i bambini che rimangono orfani. Sul fronte dei più piccoli, poi, l'Unicef lancia l'allarme anche per l'India.
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Vedi anche:
- HIV 'afflicting global workforce' (BBC News)
- Clinton launches child HIV drugs (BBC News)
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