Sunday, March 18, 2007

Unioni civili, l'Italia spaccata a metà - "Ma la Chiesa non deve interferire"

Da Repubblica.it

Demos-Eurisko: il gradimento per i Dico scende dal 63 al 50%, eppure il 61% boccia la nota Cei
di LUIGI CECCARINI e FABIO BORDIGNON

Nell'ultimo periodo, la Chiesa è intervenuta a più riprese sul dibattito pubblico e politico, esprimendo un rinnovato attivismo sulle questioni etiche e della morale. Ciò ha determinato tendenze ambivalenti, negli orientamenti dei cittadini. Da un lato, una parte dei fedeli sembra rispondere ai richiami della gerarchia cattolica. Tuttavia, alcune posizioni assunte dalla Chiesa vengono disapprovate dalla popolazione e creano disagio fra gli stessi fedeli. La questione dei Dico, in particolare, vede ormai l'opinione pubblica spaccata sostanzialmente a metà. Ma la maggioranza degli intervistati valuta negativamente il pressing del Vaticano sul parlamento italiano. È quanto emerge da un'ampia indagine realizzata da Demos-Eurisko per la Repubblica.

Alcuni elementi di fondo della religiosità degli italiani si presentano cristallizzati nel tempo: quasi nove persone su dieci (86%) si definiscono "cattoliche"; il 27% dichiara di andare a messa regolarmente (indagine Sinottica); l'88% - tre persone su quattro, anche fra i non praticanti - ritiene importante impartire ai figli un'educazione "cattolica".

Sotto diverse prospettive, gli ultimi quattro anni descrivono una radicalizzazione degli orientamenti connessi alla dimensione religiosa. Sebbene condivisa da una componente minoritaria, è cresciuta, nella popolazione, la convinzione che una sola religione - quella cattolica - detenga "la verità" assoluta. Sul piano etico, invece, è interessante notare come, anche per effetto dell'intervento del Vaticano sulla scena pubblica, la morale degli italiani sia divenuta più intransigente. Divorzio, convivenza, sessualità al di fuori del matrimonio, aborto appaiono, oggi, meno accettabili, sotto il profilo etico.

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